Nova Arbora
«Volevamo solo scappare dalla città, ma ci siamo ritrovati la città in casa nostra». È con queste poche e semplici parole che Giorgio, voce piena e passo misurato, riassume i propri ultimi 23 anni di vita. Giorgio e sua moglie Donatella sono i proprietari di Nova Arbora, bed and breakfast immerso nella natura situato a 25 km esatti a sud di Bologna. Ma Nova Arbora è un bed and breakfast solo per caso: quando 33 anni fa acquistarono l’immobile, i due coniugi desideravano solo abbandonare il caos cittadino bolognese per vivere con i propri figli in un ambiente più sano e tranquillo. Nessuno di loro avrebbe mai immaginato che a dieci anni di distanza da quel trasferimento, e con numerosi lavori di ristrutturazione alle spalle, per quelle colline avrebbero iniziato a transitare e chiedere ospitalità i pellegrini che, partendo dal monastero di San Luca, avessero deciso di percorrere la Via degli Dei fino a Firenze. Da uno sporadico numero di viandanti, reduci dalla prima tappa del cammino, l’affluenza di ospiti ha iniziato negli anni a crescere esponenzialmente portando Giorgio e Donatella alla naturale decisione di trasformare ufficialmente la propria casa in un bed and breakfast. Ma è solo grazie all’apporto di Andrea, ultimo dei quattro figli, che Nova Arbora si è aperta all’innovazione: sua la decisione di ricorrere ai volontari in workaway e sua l’idea di sposare la filosofia del glamping, con l’introduzione di tende e teepee come suggestiva e immersiva esperienza di pernottamento. Nicolas e Laura, i due volontari di questa stagione, sono fondamentali per la gestione di tutte le attività: accogliere gli ospiti, rifare stanze e letti, stendere i panni, curare l’orto e il giardino. Può apparire strano, ma anche in un luogo così bucolico la vita è spesso frenetica: il telefono suona con sorprendente frequenza, la cucina è in continuo fermento e sempre nuovi pellegrini si presentano all’ingresso. La tranquillità che Giorgio e Donatella avevano ricercato e trovato trent’anni prima sembra quasi un lontano ricordo. Ma Nova Arbora è ormai questo: «Non tornerei mai indietro» mi dice Donatella. «Quello che faccio mi rende felice, è bello quando le persone apprezzano tutto il nostro lavoro e i nostri sforzi».